Gente che si arricchisce in poche settimane. Uomini magrolini che diventano muscolosi culturisti nel giro di un mese. Peggio: Papa Francesco che appoggia la corsa di Donald Trump alla Casa Bianca, merendine che esplodono, personaggi famosi che muoiono, ma in realtà sono degli omonimi, e magari stavano solo facendo finta. Sono solo alcuni dei tanti esempi di fake news che pervadono la nostra quotidianità. Fake news che circolano su Facebook alla velocità della luce, veicolate dalla nostra smania di condividere qualsiasi novità.
Una rete piena di frottole
Qual è il risultato di questa vera e propria fuga di bufale? Il più immediato, è che siamo costretti a sorbirci una sfilza di improbabili news, che ci vengono propinate senza filtro, ogni giorno, sul nostro amato profilo social.
E qualche volta, ammettiamolo, ce le beviamo pure. Ma la conseguenza più dannosa è che ormai non sappiamo più
distinguere il vero dal falso, perché il dubbio che sia tutto inventato si è insinuato dentro di noi, e non sempre si ha il tempo e la voglia di consultare Google per verificare la genuinità delle informazioni.
A questa verifica, per l’appunto, dovrebbe semmai provvedere qualcun altro, magari Facebook stessa. E in effetti, qualcosa si sta muovendo.
I rimedi proposti dall’azienda californiana
I vertici di Menlo Park, capitanati dall’indomito Marc Zuckerberg, hanno recentemente dichiarato guerra alle bufale e alla disinformazione, facendo sapere che sarà presto disponibile, sulle pagine del noto social network, un apposito pulsante, con cui ciascun utente potrà esprimere i propri dubbi in merito alla veridicità di una notizia.
Alcune notizie, inoltre, saranno pubblicate direttamente con un’etichetta in sovraimpressione, che attesterà la mancata verifica preliminare riguardo alla sua fondatezza.
I valori in gioco: verità, privacy e rispetto per i lettori
Certo, non si tratta di questione di vita o di morte, ma la cattiva informazione rappresenta sempre un aspetto da non trascurare, nell’ambito di qualsiasi società. Da un lato, infatti, è in grado di togliere credibilità ai social network come fonte di informazione, dall’altro una fake news finisce spesso per danneggiare, a volte gravemente, la reputazione dei soggetti coinvolti.
Per ultimo, ma non meno importante, c’è anche il rispetto che si deve al lettore, che non sempre ha il background tecnologico e culturale necessario per distinguere facilmente una fake news da una notizia vera o per verificarne le fonti.
Pensare che la rete riesca a liberarsi di quanti si divertono a mettere in giro falsità, a volte persino guadagnandoci, non sarebbe realistico; per questo motivo, va sicuramente accolta con favore la notizia delle nuove funzionalità in arrivo su Facebook. Ammesso che sia vera.